Il simbolo grafico qui riprodotto, logo del Centro Ricerche Musica dal Profondo e mio personale, è il frutto della fusione in un'unica immagine di elementi diversi, ognuno dei quali ha un significato preciso, che come tale vorrei qui brevemente illustrare:
- le ali egizie che circondano il disco solare, avvolto dai due urei (i cobra sacri della teocrazia faraonica), rappresentano la terra d'origine di quell'antica tradizione iniziatica, conosciuta col nome di "monoteismo solare esoterico", considerata da molti come la radice primaria di tutta la successiva tradizione spirituale dell'Occidente, cui intendo anch'io idealmente ricollegarmi (si parva licet, naturalmente) nell'ambito della mia ricerca e del mio lavoro;
- il disco solare centrale indica invece la natura solare specifica di tale tradizione, che riprendendo la missione realizzatrice e sociale delle antiche scuole spirituali del passato si pone in linea di continuità con esse, proponendosi di proseguirne l'azione nel tempo presente;
- l'esagono davidico inscritto nel disco si riferisce, a sua volta, all'origine mosaica ed essena di questa antica tradizione esoterica, che partendo dal monoteismo solare del faraone Akhenaton si è successivamente trasferita in terra d'Israele con il patriarca Mosé, per estendersi poi al Vicino Oriente antico e all'Europa continentale grazie all'azione del Cristo e delle correnti mistiche e iniziatiche del Cristianesimo esoterico;
- l'occhio inscritto nel centro del simbolo, infine, rappresenta al contempo "l'occhio del cuore" (inteso dai sufi come l'organo specifico della conoscenza interiore) e l'occhio di Dio "che tutto vede" (all seeing eye), affinché l'uomo non dimentichi mai che ogni sapienza e conoscenza umana proviene da Lui e a Lui deve sempre ritornare sotto forma di offerta, di sacrificio e di servizio altruistico.
Tanto basti, quindi, a spiegare brevemente la genesi di questo simbolo e le ragioni del suo utilizzo da parte mia.
Anima Mundi Vita Rerum: Hemepht, sive Supremus Intellectus
(Athanasius Kircherus Fuldensis SJ)
Roma, 18 Gennaio 2014