UN INTERESSANTE PARALLELISMO FRA DUE ARGOMENTI IN APPARENZA DISTANTI*
di Pino Perriello http://www.pinoperriello.it
Se scruti a lungo nell'abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te
(Friedrich Nietzsche, Al di là del bene e del male)
Cosa unisce spiritualità e complottismo? Mi ha sempre incuriosito questa familiarità, come se la spiritualità avesse un qualche legame, in un modo misterioso e incomprensibile, con il complottismo.
Ogni volta che ho notato queste due tematiche incontrarsi nelle persone che portavano avanti l’una o l’altra, mi sono dato la spiegazione che entrambi mirano alla libertà. Nel senso che la liberazione è l’obiettivo comune sia per il ricercatore spirituale che per il ricercatore di verità. Il ricercatore spirituale cerca la verità nella profondità del proprio mondo interiore, per liberarsi dalle menzogne della visione illusoria della realtà. Mentre il complottista, o ricercatore di verità, cerca di smascherare tutte le trame menzognere del mondo esteriore che gli impediscono di vivere in modo libero la propria esistenza.
Quando ho intrapreso la mia ricerca interiore, sono cominciate ad arrivare risposte che hanno cambiato profondamente la mia vita e la mia visione del mondo. In questo processo di trasformazione si è sviluppata in me una sensibilità nuova: la capacità di discriminare tra il male e il bene. Si è trattato di un processo di svelamento lento e doloroso, perché la discriminazione richiede un’attitudine alla verità che non avevo avuto molte occasioni di sviluppare. Questa attitudine alla verità si è sviluppata imparando a ridurre le pretese dell’ego, finché ero io solo a volere dare alla vita il mio impulso, ero incapace di una vera discriminazione. L’autorità del mio ego era così frastornante che nessun’altra voce poteva risuonare in me. Vere erano tutte quelle cose che confermava la mia volontà, vero era quello che ego diceva di essere vero. Se ci fosse stato un contrasto, l’ego era l’unico giudice presente. Poi venne l’iniziazione alla consapevolezza, l’autocoscienza, la verità al di là dell’ego.
Ma se lo spiritualista deve combattere contro le false visioni del proprio ego, il complottista combatte contro le false visioni del mondo che qualcuno gli vuole imporre. È la menzogna il nemico comune dello spiritualista e del complottista. Immagino che per un complottista, o ricercatore di verità, il percorso verso la verità sia simile, entrambi si ribellano contro le forze dell’inganno e iniziano una ricerca senza confini. La vera differenza tra questi due tipi di ricercatori è la trascendenza. Lo spiritualista sconfina liberamente da ogni legame logico e razionale, trascendendo la realtà stessa; il complottista, invece, pur possedendo una mentalità assai libera e un raggio di risposte pressoché infinito, resta sempre vincolato alla dimostrabilità razionale delle sue ricerche.
Lo spiritualista cerca la verità dentro di sé, mentre il complottista la cerca nel mondo. La verità comunque li unisce, la ricerca li affratella e, alla fine, il successo li congiungerà.
Pino Perriello, 14 giugno 2014
http://www.pinoperriello.it/blog-pino-perriello/item/67-spiritualita-e-complottismo
* E' bene chiarire meglio, tuttavia, il significato del termine "complottismo", imparando a distinguere le diverse forme di teoria del complotto, per non mischiare fra loro capra e cavoli e non rischiare così di vanificare ogni cosa.
Se dire infatti, ad esempio, che gli Stati Uniti le Torri Gemelle se le sono abbattute da soli appare una cosa decisamente ridicola, non così è invece affermare che l'intelligence USA ben sapeva in realtà che un tale attentato si sarebbe verificato, utilizzandolo coscientemente in funzione di politica estera, come avvenne a Pearl Harbour: fra le due affermazioni esiste dunque una differenza fondamentale, e l'unico "complottismo" che personalmente m'interessa è il secondo, a carattere strategico e geopolitico, come del resto ben sanno i servizi segreti di tutto il mondo.
Senza contare, poi, che la "strategia del complotto" non è tanto una prassi quanto una precisa ed elaborata forma mentis, che in quanto tale è pianificata a monte per resitere elasticamente a ogni attacco: senza quindi presumere di aver svelato l'arcano, ogni onesto ricercatore dovrebbe invece impadronirsi di questa forma mentis e imparare a discernere quando bisogna parlare o quando invece, il più delle volte, è molto meglio tacere.
Cosa questa, purtroppo, che i "complottisti seriali" generalmente non fanno. (PGZ)