Questa rubrica contiene articoli e interventi miei o altrui a carattere sociale, politico e di attualità, volti a evidenziare e smascherare le mille forme di condizionamento e di manipolazione cui siamo quotidianamente sottoposti, costituendo in tal modo una sorta di pars destruens rispetto alle concezioni e alle idee espresse nella precedente sezione, di cui rappresenta il complemento e l'antitesi, come una sorta di Ombra.

Il navigatore attento non mancherà di trovarvi pensieri e posizioni anche piuttosto antitetici o contraddittori fra loro, secondo un principio di trasversalità intellettuale che ha caratterizzato negli anni la mia ricerca e i miei studi, nonché i molteplici incontri e contatti con personaggi diversi, provenienti da parrocchie e ideologie contrapposte ma tutti animati da un'aspirazione reale e sincera comune.

Questo spiega quindi, in qualche modo, la fondamentale eterodossia di questa rubrica, nonché la sua stessa ragion d'essere: scardinare le coscienze - prima di tutto la mia - per giungere così, forse un giorno, a quella "terra di nessuno" priva di ogni certezza dove ciascuno può ritrovarsi solo di fronte a se stesso e alla verità delle cose.

Può sembrare poca cosa, di fronte alla complessità del reale: ma poiché prima o poi abbandoneremo tutti questo pianeta, meglio prepararci fin d'ora a separarci anzitutto dai nostri schemi mentali.

Ieri, mentre fremevo disperato in mezzo alla strada, inchiodato al suolo, una goccia di pietà cadde dall'alto sul mio viso; non un alito di vento nell'aria, non una nube in cielo… c'era soltanto una presenza. (André Schwartz-Bart, L'ultimo dei giusti, Parigi 1959)

Roma, 13 Settembre 2013

Spiritualità e Complottismo

Categoria: Dissonanze Venerdì, 27 Giugno 2014 Scritto da Pino Perriello Stampa Email

UN INTERESSANTE PARALLELISMO FRA DUE ARGOMENTI IN APPARENZA DISTANTI*
di Pino Perriello http://www.pinoperriello.it

Se scruti a lungo nell'abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te
(Friedrich Nietzsche, Al di là del bene e del male)

Cosa unisce spiritualità e complottismo? Mi ha sempre incuriosito questa familiarità, come se la spiritualità avesse un qualche legame, in un modo misterioso e incomprensibile, con il complottismo.

Ogni volta che ho notato queste due tematiche incontrarsi nelle persone che portavano avanti l’una o l’altra, mi sono dato la spiegazione che entrambi mirano alla libertà. Nel senso che la liberazione è l’obiettivo comune sia per il ricercatore spirituale che per il ricercatore di verità. Il ricercatore spirituale cerca la verità nella profondità del proprio mondo interiore, per liberarsi dalle menzogne della visione illusoria della realtà. Mentre il complottista, o ricercatore di verità, cerca di smascherare tutte le trame menzognere del mondo esteriore che gli impediscono di vivere in modo libero la propria esistenza.

Quando ho intrapreso la mia ricerca interiore, sono cominciate ad arrivare risposte che hanno cambiato profondamente la mia vita e la mia visione del mondo. In questo processo di trasformazione si è sviluppata in me una sensibilità nuova: la capacità di discriminare tra il male e il bene. Si è trattato di un processo di svelamento lento e doloroso, perché la discriminazione richiede un’attitudine alla verità che non avevo avuto molte occasioni di sviluppare. Questa attitudine alla verità si è sviluppata imparando a ridurre le pretese dell’ego, finché ero io solo a volere dare alla vita il mio impulso, ero incapace di una vera discriminazione. L’autorità del mio ego era così frastornante che nessun’altra voce poteva risuonare in me. Vere erano tutte quelle cose che confermava la mia volontà, vero era quello che ego diceva di essere vero. Se ci fosse stato un contrasto, l’ego era l’unico giudice presente. Poi venne l’iniziazione alla consapevolezza, l’autocoscienza, la verità al di là dell’ego.

Ma se lo spiritualista  deve combattere contro le false visioni del proprio ego, il complottista combatte contro le false visioni del mondo che qualcuno gli vuole imporre. È la menzogna il nemico comune dello spiritualista e del complottista. Immagino che per un complottista, o ricercatore di verità, il percorso verso la verità sia simile, entrambi si ribellano contro le forze dell’inganno e iniziano una ricerca senza confini. La vera differenza tra questi due tipi di ricercatori è la trascendenza. Lo spiritualista sconfina liberamente da ogni legame logico e razionale, trascendendo la realtà stessa; il complottista, invece, pur possedendo una mentalità assai libera e un raggio di risposte pressoché infinito, resta sempre vincolato alla dimostrabilità razionale delle sue ricerche.

Lo spiritualista cerca la verità dentro di sé, mentre il complottista la cerca nel mondo. La verità comunque li unisce, la ricerca li affratella e, alla fine, il successo li congiungerà.

Pino Perriello, 14 giugno 2014
http://www.pinoperriello.it/blog-pino-perriello/item/67-spiritualita-e-complottismo


* E' bene chiarire meglio, tuttavia, il significato del termine "complottismo", imparando a distinguere le diverse forme di teoria del complotto, per non mischiare fra loro capra e cavoli e non rischiare così di vanificare ogni cosa.

Se dire infatti, ad esempio, che gli Stati Uniti le Torri Gemelle se le sono abbattute da soli appare una cosa decisamente ridicola, non così è invece affermare che l'intelligence USA ben sapeva in realtà che un tale attentato si sarebbe verificato, utilizzandolo coscientemente in funzione di politica estera, come avvenne a Pearl Harbour: fra le due affermazioni esiste dunque una differenza fondamentale, e l'unico "complottismo" che personalmente m'interessa è il secondo, a carattere strategico e geopolitico, come del resto ben sanno i servizi segreti di tutto il mondo.

Senza contare, poi, che la "strategia del complotto" non è tanto una prassi quanto una precisa ed elaborata forma mentis, che in quanto tale è pianificata a monte per resitere elasticamente a ogni attacco: senza quindi presumere di aver svelato l'arcano, ogni onesto ricercatore dovrebbe invece impadronirsi di questa forma mentis e imparare a discernere quando bisogna parlare o quando invece, il più delle volte, è molto meglio tacere.

Cosa questa, purtroppo, che i "complottisti seriali" generalmente non fanno. (PGZ)