OLTRE GLI EFFETTI DEL CORONA VIRUS E DELLA SCOMPOSTA RIVOLTA DI HONG KONG, UN RAPIDO SGUARDO SUL FENOMENO BREXIT E SULLE SUE RICADUTE A LIVELLO GLOBALE
Grande è il disordine sotto il cielo, dunque la situazione è eccellente. (Mao Tze Tung)
Mentre la Russia custodisce il Katechon e l'India cerca di salvare, a fatica, quel poco che resta dell'avatarismo iperboreo, ormai solo a Londra (a Carfax Abbey, per l'esattezza) è possibile ritrovare le tracce - quando non forse unicamente le spoglie - di quel che rimane dell'Ordo Draconis e della sua concezione mitica della realtà, incardinata verticalmente, a strapiombo, nel centro stesso del nostro pianeta, e mantenuta celata da secoli nel cuore occulto dell'Impero Britannico tramite le ultime società segrete dei cosiddetti "Invisibili" ed "Immortali".
Società segrete sopravvissute a se stesse, impenetrabili e inaccessibili, che vivono solo di vita riflessa sotto forma di eggregori o di elementali, e che si manifestano come presenze impalpabili, senza più agire né compiere nulla, prive di una seppur minima traccia di forza, di autonomia o di energia residuale effettiva: niente più, dunque, che fantasmi e relitti di quella che fu un tempo la società vittoriana e la sua grandezza imperiale, cui sopravvivono come ectoplasmi senza più alcun aggancio con la realtà.
Analogamente ai retroscena invisibili della vicenda di Jack "the Ripper" (che tanto appassionano ricercatori e studiosi, decisi a scoprire i legami esistenti fra questi omicidi e la Casa di Windsor), anche una lettura simbolica del cosiddetto Corona virus ci dice, peraltro, che dietro a questa infezione virale a livello mondiale si nasconde la mano della monarchia inglese, la cui potenza ha governato per secoli sulla colonia di Hong Kong e la cui estromissione dalla regione ha provocato e diretto (innanzitutto a livello simbolico, ma poi anche pratico e operativo) la rivolta violenta dei giovani dem "xiangangren", la quale ha generato, a sua volta, quel germe della paura e dell'ansia verso tali forme cruente di ribellismo, mai viste prima da quelle parti, che ha costituito il terreno di coltura più adatto (sia a livello psichico che soprattutto sottile) per la successiva apparizione del virus e la sua diffusione su larga scala.
Gran Bretagna, peraltro, che non viene estromessa attualmente solo da Hong Kong ma anche dall'Europa e dal mondo intero, come il fenomeno Brexit ci dimostrerà chiaramente: e il fatto stesso che siano proprio l'Irlanda e la Scozia (terre cattoliche resistenti, martoriate dai protestanti fin dai tempi di Cromwell, e anche dopo) a ribellarsi contro il potere centrale e a gettare le basi per la dissoluzione futura del Regno Unito, è decisamente emblematico a questo riguardo, e ci dice che forse, se il famoso Big Bang non ha suonato quel giorno, è ormai prevedibile che non suoni mai più.
Dietro l'infezione fisica del Corona virus (derivata peraltro da un pipistrello, secondo la migliore dark comedy transilvana) si nasconde infatti un'epidemia psichica molto più grave e dannosa, che tuttavia non è il frutto di un evento inatteso bensì, viceversa, il prodotto di un'azione precisa legata agli eventi storici contingenti: è questa, infatti, una riflessione da fare su tutte le forme di ribellismo presenti attualmente nel nostro pianeta, manipolate e fomentate dall'alto tramite i vari tentacoli del soft power globale, che nel distruggere quei potentati locali divenuti ormai inutilizzabili per i propri interessi va adesso a sconvolgerne l'assetto etnico, provocando ecatombi o migrazioni di massa secondo la logica del divide et impera e del rimescolamento razziale su larga scala, come voluto dal mondialismo euroatlantico e della sua logica di dominio.
E così, nel disordine complessivo che investe ormai il mondo intero (e noi stessi con lui), le grandi potenze economiche, politiche e finanziarie manovrano e spostano le loro pedine, in silenzio, per il conseguimento dei propri fini, mentre interi popoli sono allo sbando e il liberismo la fa da padrone: e non si tratta soltanto di una questione politica, ma più propriamente di una questione vitale… vita di un mondo che non è ancora e morte di un mondo che non è più.
Se infatti dovesse riuscire l'assalto strategico globalista contro la Russia, il Medio Oriente e la Cina, e se dovesse funzionare la carta delle migrazioni di massa contro le nazioni impotenti del continente europeo, gli Stati Uniti e i paesi anglosassoni, insieme ai loro alleati tattici del momento, si ritroverebbero ad aver azzerato del tutto il passato e a poter decidere autonomamente le sorti e i destini dell'intero pianeta, non incontrando più opposizione e dilagando per ogni dove…
Ma non accadrà.
Che cosa invece avverrà fra non molto, e come andranno a finire le cose in questa guerra strisciante, in cui i buonisti nostrani, utili servi sciocchi per l'affermazione globale del mondialismo economico e geopolitico, continuano a predicare dal pulpito "misericordia e accoglienza" à go go? E' difficile dirlo, tenuto anche conto, fra l'altro, che in questo scontro cruento fra realtà contrapposte la vittoria finale arriderà solamente a chi saprà comprendere la necessità imprescindibile di non cadere nella rete insidiosa delle menzogne mediatiche e nella palude plebista delle fake news, la cui bava vischiosa e tentacolare avvolge e coinvolge a 360° la società postmoderna e i suoi falsi miti.
Comunque vadano quindi le cose, chiunque perda o stravinca, un domani, l'inarrestabile marcia del Kali Yuga incalzante procede spedita verso il suo epilogo, e porta con sé la dissoluzione di un'epoca ma non ancora la nascita della successiva… ammesso poi che sia davvero possibile dar vita in futuro a un'esistenza migliore, e che non sia invece unicamente il silenzio ad accompagnare la fine di tante illusioni e a darci il senso nascosto della realtà delle cose.
Ma tutto questo lo scopriremo a suo tempo, assistendo all'epilogo di questa storia complessa che costituisce il nocciolo della nostra attuale esistenza: ogni giorno infatti porta con sé nuova vita, e se anche dovesse finire al più presto ogni cosa ciò non sarebbe necessariamente una perdita ma solo l'inizio di una futura rinascita.
E così finì tutto.
Non sapevo in quel momento che era la fine di tante cose.
Quando guardo indietro, adesso, da questo alto monte della mia vecchiaia, ancora vedo le donne e i bambini massacrati, ammucchiati e sparsi lungo quel burrone a zig zag, chiaramente come li vidi con i miei occhi da giovane..
E posso vedere che con loro morì un'altra cosa, lassù, sulla neve insanguinata, e rimase sepolta sotto la tormenta. Lassù morì il sogno di un popolo. Era un bel sogno. (Alce Nero)
Pierluigi Gallo Ziffer,
Roma, 1 Marzo 2020