"LO SPIRITO DELL'EGITTO SVANIRA', IO RENDERO' VANI TUTTI I SUOI DISEGNI" (ISAIA, 19,3)
Come mai sei caduto dal cielo, astro mattutino, figlio dell’aurora? Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni?
Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo.”
Invece ti hanno fatto discendere nel soggiorno dei morti, fin nelle profondità della fossa... Che non si rialzi mai più a conquistare la terra, a riempire il mondo di città! (Isaia 14:12-15, 21)
19 - Oracolo sull'Egitto.
Ecco, il Signore cavalca una nube leggera ed entra in Egitto. Crollano gli idoli d'Egitto davanti a lui e agli Egiziani vien meno il cuore nel petto.
"Aizzerò gli Egiziani contro gli Egiziani, combatterà fratello contro fratello, uomo contro uomo, città contro città, regno contro regno. Gli Egiziani perderanno il senno e io distruggerò il loro consiglio; per questo ricorreranno agli idoli e ai maghi, ai negromanti e agli indovini. Ma io metterò gli Egiziani in mano a un duro padrone, un re crudele li dominerà".
Oracolo del Signore, Dio degli eserciti.
(…) Quanto sono stolti i principi di Tanis! I più saggi consiglieri del Faraone sono uno stupido consiglio. Come osate dire al Faraone: "Sono figlio di saggi, figlio di re antichi?" Dove sono dunque i tuoi saggi? Ti rivelino e manifestino quanto ha deciso il Signore degli eserciti a proposito dell'Egitto.
Stolti sono i principi di Tanis. Si ingannano i principi di Menfi. Hanno fatto traviare l'Egitto i capi delle sue tribù. Il Signore ha mandato in mezzo a loro uno spirito di smarrimento; essi fanno smarrire l'Egitto in ogni impresa, come barcolla un ubriaco nel vomito. Non riuscirà l'Egitto qualunque opera faccia, il capo o la coda, la palma o il giunco.
In quel giorno gli Egiziani diventeranno come femmine, tremeranno e tremeranno all'agitarsi della mano del Signore degli eserciti davanti a loro. Il paese di Giuda sarà il terrore degli Egiziani, quando se ne parlerà ne avranno spavento, a causa del proposito che il Signore degli eserciti ha formulato contro di esso.
(…) In quel giorno ci sarà un altare dedicato al Signore in mezzo al paese d'Egitto e una stele in onore del Signore presso la sua frontiera; sarà un segno e una testimonianza per il Signore degli eserciti nel paese d'Egitto.
Quando di fronte agli avversari invocheranno il Signore, allora egli manderà loro un salvatore che li difenderà e li libererà. Il Signore si rivelerà agli Egiziani e gli Egiziani riconosceranno in quel giorno il Signore, lo serviranno con sacrifici e offerte, faranno voti al Signore e li adempiranno.
Il Signore percuoterà ancora gli Egiziani, ma una volta colpiti li risanerà. Essi faranno ritorno al Signore ed egli si placherà e li risanerà. (…)
30 – Oracolo del Signore.
Guai a voi, figli ribelli, che fate progetti da me non suggeriti, che vi legate in alleanze che io non ho ispirato, così da aggiungere peccato a peccato. Siete partiti per scendere in Egitto senza consultarmi, per mettervi sotto la protezione del Faraone, per ripararvi all'ombra dell'Egitto.
La protezione del Faraone sarà la vostra vergogna, il riparo all'ombra dell'Egitto la vostra confusione. Quando i vostri capi saranno giunti a Tanis e i messaggeri avranno raggiunto Canes, tutti saranno delusi di un popolo che non gioverà loro, che non porterà aiuto né vantaggio ma solo confusione e ignominia.
(...) In una terra di angoscia e miseria, adatta a leonesse e leoni ruggenti, a vipere e draghi volanti, essi portano le loro ricchezze sul dorso di asini, i tesori sulla gobba di cammelli, a un popolo che non giova a nulla. Vano e inutile è l'aiuto dell'Egitto: per questo lo chiamo "Raab l'ozioso".
Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro, incidilo sopra un documento perché resti per il futuro in testimonianza perenne. Poiché questo è un popolo ribelle, sono figli bugiardi, figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore. Essi dicono ai veggenti: "Non abbiate visioni" e ai profeti: "Non fateci profezie sincere, diteci solo cose piacevoli, profetateci illusioni! Scostatevi dalla retta via, uscite dal sentiero, toglieteci dalla vista il Santo d'Israele".
Pertanto, questo dice il Santo d'Israele:
"Poiché voi rigettate questo avvertimento e confidate nella perversità e nella perfidia, ponendole a vostro sostegno, ebbene questa colpa diventerà per voi come una breccia che minaccia rovina, che sporge su un alto muro, il cui crollo avviene in un attimo, improvviso, si infrange come un vaso di creta, frantumato senza misericordia, così che non si trova tra i suoi frantumi neppure un coccio con cui si possa prendere fuoco dal braciere o attingere acqua dalla cisterna."
Poiché così dice il Signore Dio, il Santo d'Israele:
"Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell'abbandono confidente sta la vostra forza". Ma voi non avete voluto, anzi avete detto: "No, noi fuggiremo su cavalli". Ebbene, fuggite! "Cavalcheremo su destrieri veloci". Ebbene, più veloci di voi saranno i vostri inseguitori. Mille si spaventeranno per la minaccia di uno, per la minaccia di cinque vi darete alla fuga. (…)
31 – Oracolo contro l'Egitto.
Guai a quanti scendono in Egitto per cercare aiuto, e pongono la loro speranza nei cavalli, confidano nei carri perché numerosi e sulla cavalleria perché molto potente, senza guardare il Santo d'Israele e senza cercare il Signore. Eppure anch'egli è capace di mandare sciagure e non rinnega le sue parole. Egli si alzerà contro la razza dei malvagi e contro l'aiuto dei malfattori.
L'Egiziano è un uomo e non un dio, i suoi cavalli sono carne e non spirito. Il Signore stenderà la sua mano: inciamperà chi porta aiuto e cadrà chi è aiutato, tutti insieme periranno.
Poiché così ha parlato il Signore:
"Come per la sua preda ruggisce il leone o il leoncello, quando gli si raduna contro tutta la schiera dei pastori, e non teme le loro grida né si preoccupa del loro chiasso, così scenderà il Signore degli eserciti per combattere sul monte Sion e sulla sua collina. Come gli uccelli proteggono i loro pulcini, così il Signore proteggerà Gerusalemme; egli la proteggerà ed essa sarà salvata, la risparmierà ed essa sarà liberata".
Ritornate dunque, o Israeliti, a colui verso il quale vi siete così a fondo ribellati. In quel giorno ognuno rigetterà i suoi idoli d'argento e i suoi idoli d'oro, lavoro delle vostre mani peccatrici.
Oracolo del Signore, che ha un fuoco in Sion e una fornace in Gerusalemme.
Profeta Isaia,
19 (1-4, 11-17); 30 (1-17); 31 (1-7, 9)