Progetto Mistica
Proposta per la realizzazione di un
Coordinamento Nazionale per l'Unità delle Religioni a Roma
Questo Progetto, piuttosto articolato e complesso, si propone di giungere, attraverso un percorso graduale di formazione individuale e di gruppo, alla creazione nella capitale di un Coordinamento Nazionale per l’Unità delle Religioni, responsabile dell'organizzazione a livello nazionale di ogni attività svolta in questo campo e della sua successiva divulgazione pubblica: ciò avverrà attraverso tre fasi successive, come di seguito esposto.
Prima Fase: Gruppi di Studio
Questa prima fase prevede la creazione di una serie di gruppi di studio sull’Unità delle Religioni, allo scopo di approfondire l’aspetto mistico delle varie tradizioni spirituali della Terra, per arrivare a conoscere tutti quei movimenti e gruppi che hanno fatto della preghiera contemplativa il centro della loro ricerca e della loro spiritualità: per promuovere questo lavoro è infatti necessario compiere innanzitutto un'indagine approfondita alla scoperta delle testimonianze che ci hanno lasciato le grandi tradizioni mistiche del passato, a contatto con le quali la nostra anima può ricevere ispirazione ed elevazione, per giungere successivamente a elaborare una riflessione e una creazione originali, espressione dei nostri tempi e della nostra sensibilità contemporanea.
Attraverso l’incontro con i Padri del deserto cristiani, con i dervisci islamici e con i chassidim ebraici sentiremo infatti risuonare dentro di noi l’eco di quest’antica tradizione dimenticata, cui ricollegarci per riscoprire le origini stesse della spiritualità occidentale: contemporaneamente, attraverso le testimonianze dei santi e maestri medievali (da Benedetto a Bernardo a Francesco), nonché delle grandi mistiche dell'Europa cristiana (Caterina da Siena, Teresa d'Avila e Teresina di Lisieux), conosceremo l’insegnamento di una tradizione contemplativa mai sopita, cui riallacciarci in un abbraccio ideale che unisca fra loro maschile e femminile, passato e futuro, umano e divino.
Ciò avverrà, come s’è detto, attraverso la formazione di gruppi di studio mirati con compiti di ricerca intorno alle tematiche suddette: ciascun gruppo, coordinato da un capogruppo con funzione organizzativa, nel corso dell’anno raccoglierà, analizzerà ed elaborerà materiale testuale, iconografico e audiovisivo inerente agli argomenti trattati, anche attraverso raccolte di storie e di aneddoti (che ci immetteranno nel vivo delle diverse esperienze e insegnamenti spirituali) nonché ovviamente attraverso le musiche e le immagini raccolte.
Al termine il materiale verrà presentato in maniera semplice e coinvolgente agli altri gruppi, per stimolare l’attenzione e l’interesse dei partecipanti, promovendo così lo spirito di ricerca e l’approfondimento individuale e collettivo: inizialmente il lavoro verrà condotto e coordinato dal sottoscritto, con funzione meramente espositiva e propositiva, lasciando nel contempo ai vari gruppi libertà d’azione e di decisione in merito alle singole tematiche e al metodo di lavoro prescelto; successivamente, invece, i gruppi si relazioneranno e si coordineranno fra loro, prima a livello locale, poi regionale e infine a livello nazionale, dando vita così alla nascita del Coordinamento Nazionale per l’Unità delle Religioni prevista nella seconda fase.
Il nostro lavoro seguirà la seguente metodologia:
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- relazione del conduttore sull’argomento prescelto, con consegna di materiali didattici (testi, video, fotocopie, bibliografie) per iniziare il lavoro a casa;
- formazione dei gruppi di studio, secondo le affinità e gli interessi di ciascuno;
- documentazione e ricerca, via internet o altro, con raccolta di informazioni, immagini e quant’altro necessario allo svolgimento del nostro lavoro;
- studio e riflessione individuale a casa;
- relazione comune sul lavoro svolto dai singoli o dai gruppi;
- approfondimento dell’argomento attraverso proiezione di filmati, diapositive, ascolto di musiche o letture, nuovi interventi del conduttore;
- conclusioni e programmazione del lavoro futuro.
Al termine di questo percorso, se saremo stati in grado di risvegliare l’interesse e l'attenzione dei partecipanti, avremo suscitato un notevole entusiasmo intorno a questo progetto e raccolto una considerevole quantità di materiale, che costituiranno dunque la base di partenza per il passaggio alla fase successiva.
Seconda Fase: Coordinamento Nazionale per l'Unità delle Religioni
Dopo essere passati attraverso questo lungo e paziente lavoro di ricerca e di approfondimento individuale e di gruppo, potremo a questo punto giungere alla creazione di un vero e proprio Coordinamento Nazionale per l’Unità delle Religioni, diviso in quattro settori, distinti ma complementari:
- un Settore Documentazione, che si occuperà di raccogliere il materiale cartaceo, fotografico, audiovisivo e multimediale e di archiviarlo in una biblio-mediateca per la consultazione;
- un Settore Studi e Ricerche, che si occuperà di studiare e di approfondire le varie tematiche trattate, organizzando incontri, dibattiti, corsi e conferenze;
- un Settore Produzione, che si occuperà di realizzare e pubblicare il materiale audiovisivo e bibliografico raccolto nel corso del lavoro di ricerca e di approfondimento;
- un Settore Divulgazione e Diffusione, che si occuperà di curare i rapporti con istituzioni religiose, monasteri, ambasciate, associazioni culturali, comunità straniere, ecc., nonché di organizzare eventi pubblici come mostre, seminari, ecc., tramite l’eventuale allestimento di una libreria, di un centro conferenze e di quant’altro si renda necessario per la presentazione e la divulgazione di questa tematica nella società.
A prima vista sembrerebbe trattarsi di un immane sforzo organizzativo, più grande delle nostre forze, ma dobbiamo considerare che la nascita di questo Coordinamento Nazionale costituirebbe il naturale sviluppo del lavoro portato avanti dai precedenti gruppi di studio, e dunque in un certo senso verrebbe alla luce da sé, semplicemente organizzando il lavoro svolto e programmando quello da svolgere, secondo un principio di gradualità dello studio e di propedeuticità dello sforzo.
E una volta creata la necessaria struttura organizzativa, potremo finalmente passare all’ultima fase del nostro lavoro, volta cioè alla presentazione al pubblico della tematica dell’Unità delle Religioni attraverso una serie di pubblicazioni mirate, oppure attraverso la creazione di una libreria e un centro documentazione ad essa specificamente dedicati.
Terza Fase: Divulgazione Esterna
Quest’ultima fase divulgativa rappresenta dunque il coronamento finale dell’intero progetto, e se preparata accuratamente, gradualmente e senza fretta, risulterà certamente fruttuosa e propizia per gli anni a venire: dobbiamo tuttavia tener ben presente che l’opera di divulgazione al pubblico dell’ideale dell’Unità delle Religioni rappresenta un tasto piuttosto delicato nei nostri rapporti – diretti o indirettti - con le varie istituzioni religiose, e richiede molta preparazione, attenzione e senso di responsabilità, evitando cioè di sovrapporre il principio ispiratore del nostro lavoro all'insegnamento e al messaggio delle singole confessioni.
Il nostro compito, infatti, è quello di conoscere e approfondire le diverse tradizioni religiose attraverso un'opera di comprensione e di studio dei rispettivi insegnamenti spirituali, e non quello di sostituirci o sovrapporci ad esse, magari con la presunzione di aver capito tutto molto meglio di loro: il grande errore della cosiddetta new age contemporanea è infatti proprio quello di voler cancellare, manipolare o sostituire le antiche tradizioni spirituali del passato senza rapportarsi ad esse con il necessario rispetto e la dovuta competenza, con il risultato così che ogni possibile forma di innovazione e trasformazione spirituale futura nasce già orfana in partenza e senza radici, con la presunzione oltretutto di non averne bisogno.
Noi questo errore non lo faremo, e preferiamo piuttosto definirci old age e ricercare anzitutto le tracce dei Padri e delle Madri che ci hanno preceduto e guidato in passato: e poi si vedrà, se saremo stati capaci forse qualche cosa di buono nascerà nuovamente da questi antichi germogli e prenderà vie future, probabilmente diverse e inaspettate ma sempre legittime e tradizionalmente orientate, come si conviene a dei figli operosi che sappiano e vogliano correttamente amministrare e incrementare l'eredità ricevuta.
Altrimenti, sennò, potremo almeno dire di averci provato.
Sarebbe una tragica ironia del destino se l’India gettasse via il suo retaggio spirituale nel momento in cui nel resto del mondo ci si rivolge sempre più a lei per un aiuto spirituale e una luce salvatrice. Questo non deve succedere e sicuramente non accadrà, ma non si può dire che il pericolo non esista...
Senza dubbio vinceremo, ma non dobbiamo mascherare a noi stessi il fatto che dopo questi lunghi anni di sottomissione e i suoi effetti deprimenti e menomanti ci sia bisogno di una grande liberazione e di un cambiamento interni ed esterni e di un vasto progresso interiore ed esteriore se dobbiamo realizzare il vero destino dell’India.
(Sri Aurobindo,
Messaggio di ringraziamento all'Università dell'Andra Prahdesh
per il conferimento del Premio Nazionale per le Lettere, 1948)
Natale di Roma, 21 Aprile 2016