Questa rubrica contiene articoli e interventi miei o altrui a carattere sociale, politico e di attualità, volti a evidenziare e smascherare le mille forme di condizionamento e di manipolazione cui siamo quotidianamente sottoposti, costituendo in tal modo una sorta di pars destruens rispetto alle concezioni e alle idee espresse nella precedente sezione, di cui rappresenta il complemento e l'antitesi, come una sorta di Ombra.

Il navigatore attento non mancherà di trovarvi pensieri e posizioni anche piuttosto antitetici o contraddittori fra loro, secondo un principio di trasversalità intellettuale che ha caratterizzato negli anni la mia ricerca e i miei studi, nonché i molteplici incontri e contatti con personaggi diversi, provenienti da parrocchie e ideologie contrapposte ma tutti animati da un'aspirazione reale e sincera comune.

Questo spiega quindi, in qualche modo, la fondamentale eterodossia di questa rubrica, nonché la sua stessa ragion d'essere: scardinare le coscienze - prima di tutto la mia - per giungere così, forse un giorno, a quella "terra di nessuno" priva di ogni certezza dove ciascuno può ritrovarsi solo di fronte a se stesso e alla verità delle cose.

Può sembrare poca cosa, di fronte alla complessità del reale: ma poiché prima o poi abbandoneremo tutti questo pianeta, meglio prepararci fin d'ora a separarci anzitutto dai nostri schemi mentali.

Ieri, mentre fremevo disperato in mezzo alla strada, inchiodato al suolo, una goccia di pietà cadde dall'alto sul mio viso; non un alito di vento nell'aria, non una nube in cielo… c'era soltanto una presenza. (André Schwartz-Bart, L'ultimo dei giusti, Parigi 1959)

Roma, 13 Settembre 2013

Divide et Impera, mentre l'Iraq va in fiamme

Categoria: Dissonanze Giovedì, 12 Giugno 2014 Scritto da Pierluigi Gallo Ziffer Stampa Email

HANNO FATTO IL DESERTO E L'HANNO CHIAMATO PACE (TACITO)

Predatori del mondo intero, (...) dopo aver devastato tutto, non avendo più terre da saccheggiare, vanno a frugare anche il mare; avidi se il nemico è ricco, smaniosi di dominio se è povero, tali da non essere saziati né dall'Oriente né dall'Occidente, gli unici che bramano con pari veemenza ricchezza e miseria. 
Distruggere, trucidare, rubare: questo, con falso nome, chiamano Impero e là dove hanno fatto il deserto, lo hanno chiamato Pace. (Publio Cornelio Tacito, La vita di Agricola)


Tutti quelli che ieri hanno esultato per l'elezione di Obama, credendo che avrebbe dato una svolta alla politica imperialista USA in giro per il mondo, l'hanno fatto basandosi su un postulato preciso: che egli fosse meglio di Bush.

Quest'ultimo, infatti, per loro è cattivo perché ha invaso l'Iraq, mentre il neo-presidente liberal, essi forse pensavano, è buono e non farà così: ma i recenti eventi che si stanno verificando in questo martoriato paese, con l'avanzata delle truppe jihaidiste dell'ISIS (sostenute peraltro in Siria contro Assad dagli stessi USA, nonché finanziate direttamente in Iraq dall'Arabia Saudita in funzione anti-iraniana) dimostrano che fra i democratici e i conservatori yankee vi è la stessa differenza che c'è nei telefilm di cassetta fra il poliziotto buono e quello cattivo. Ovvero nessuna.

Il poliziotto cattivo (George Bush) invade infatti l'Iraq e distrugge alla radice ogni possibilità di convivenza interetnica fra i diversi popoli della nazione, provocando così il clima di terrore e l'ecatombe quotidiana che da anni ben conosciamo; il poliziotto buono (Barak Obama) evita invece di intervenire militarmente, quando ormai tutto sta per saltare in aria definitivamente, sperando che sunniti e sciiti iracheni si massacrino finalmente fra loro e che, per difendere quest'ultimi, l'Iran si faccia trascinare in una sorta di "guerra civile panislamica", riuscendo così ad attaccarlo "per interposta persona" e a presentare poi al mondo la democrazia made in USA come unica garante possibile dell'unità nazionale irachena e dell'intera regione.

In poche parole, prima appiccano l'incendio, poi accorrono come pompieri: mentre il mondo resta a guardare.

 

Roma, 12 Giugno 2014
www.pierluigigallo.org