IL MARTIRIO NASCOSTO DEI CRISTIANI D'ORIENTE
Per quale ragione gli anarchici possono incendiare i conventi e i franchisti non possono dar fuoco agli anarchici, e quando lo fanno diventano dei criminali di guerra?, mi chiese un giorno un alunno, durante una lezione di storia.
Forse perché i primi incarnano lo spirito del mondo (Weltgeist) e la loro violenza è dialetticamente giusta a prescindere, gli rispose un altro mio alunno, senza battere ciglio.
Un'affermazione molto chiara ed emblematica, che ci descrive del resto, pur se con poche parole, l'intero percorso storico e culturale del Novecento, con le sue due guerre mondiali e i suoi genocidi di massa.
Tutto questo, però, apparterrebbe ormai solo al passato, a quel formulario ideologico della Weltanschauung marxista la cui intolleranza di fondo si è giustificata negli anni per il solo fatto di trovarsi - a dir proprio - "dalla parte giusta della storia": ma ognuno di noi è nuovamente chiamato a riflettere, dinanzi alle tragiche vicende del nostro tempo, se questo frutto malato della prepotenza ideologica non sia tuttora vivo e presente, ben coltivato e diffuso dietro la marcia inarrestabile della modernità vittoriosa.
Il genocidio ortodosso, appaltato a Daesh per procura, ne è un esempio fra i tanti, e il silenzio assordante con cui la stampa lo avvolge non fa che rendere chiara la complicità culturale con cui il "mondo libero dell'Occidente" accompagna e saluta, con malcelata soddisfazione, la progressiva scomparsa dei cristiani d'Oriente.
Tanto i diritti che importano, oramai, sono altri, e che sparisca Sansone - e insieme a lui i Filistei - non interessa a nessuno: con buona pace di chi dovrebbe parlare, che dopo i servigi prestati al laicismo imperante è stato da esso ripagato a dovere.
Roma, 3 Marzo 2016
www.pierluigigallo.org