ITERUM RUDIT LEO (DETTO LATINO)
Chi infrange lo ius è considerato sacer, fuori cioè dell’ordine umano, “contaminato e contaminante”, appartiene al sacrum notturno e distruttivo delle potenze degli Inferi e del caos.
(…) È abbandonato, da quel momento, alla vendetta degli dèi e alla punizione degli uomini, del consorzio dei quali ormai egli non fa più parte, essendo stato relegato dal rito, in quanto sacer, nelle schiere dei dèmoni della notte e della morte.
(...) Nell’iscrizione del Lapis Niger l’infrattore delle norme che tutelavano la sacralità di un’area folgorata è consacrato agli dèi inferi e alla tenebrosa divinità Sorano. (Mario Polia, Imperium. Origine e Funzione del Potere regale nella Roma Arcaica)
Il Senatus Consultum de Bacchanalibus è un decreto del Senato romano col quale furono vietati in tutta Italia i Bacchanalia, eccezion fatta per alcuni casi specifici che dovevano essere esplicitatamene approvati dal Senato stesso.
(…) Quando infatti i membri dell'élite cominciarono a prendere parte a questi riti, le notizie che li riguardavano vennero portate davanti al Senato. Il culto fu ritenuto una minaccia per la sicurezza dello Stato, furono nominati degli inquirenti, vennero offerte ricompense agli informatori, vennero istruiti veri e propri processi e il Senato cominciò a sopprimere ufficialmente il culto in tutta Italia.
Secondo lo storico Tito Livio, principale fonte storica, diversi uomini si suicidarono pur di evitare un'accusa formale. Per i capi venne decisa la pena capitale. Livio afferma che ci furono più condanne a morte che incarcerazioni.
Dopo che la cospirazione fu sedata, i Bacchanalia sopravvissero solo nel sud Italia.
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