UN ARTICOLO ILLUMINANTE PER TUTTI QUELLI CHE ANCORA CREDONO CHE LE ONG SIANO I BUONI SAMARITANI DEL NOSTRO TEMPO
di Devon Douglas-Bowers trad. di Levred, revisione di Leslie Reggio per GilGuySparks.
12 lunedì mar 2012 Posted by GilGuySparks in Mondo
Le organizzazioni non governative (ONG) sono una parte sempre più importante del panorama internazionale del 21° secolo, impegnata in una serie di attività umanitarie riguardanti, tra gli altri, i temi della povertà, dell’ambiente e delle libertà civili. Tuttavia, c’è l’altra faccia della medaglia delle ONG. Esse sono state e sono attualmente utilizzate come strumenti di politica estera, in particolare dagli Stati Uniti. Invece di usare la forza puramente militare, gli Stati Uniti sono ora passati a utilizzare le ONG come strumenti di attuazione della loro politica estera, in particolare il National Endowment for Democracy, la Freedom House e Amnesty International.
National Endowment for Democracy
Secondo il suo sito web, il National Endowment for Democracy (NED) è “una fondazione no-profit privata, dedicata alla crescita e al rafforzamento delle istituzioni democratiche in tutto il mondo” [1] ma questa descrizione che suona così dolce, è in realtà piuttosto lontana dalla verità.
La storia del NED inizia immediatamente dopo l’amministrazione Reagan. A causa delle massicce rivelazioni riguardanti la CIA negli anni 70, in particolare che era coinvolta in tentativi di omicidio di capi di Stato, nella destabilizzazione di governi stranieri e che spiava illegalmente cittadini statunitensi, questo appannò l’immagine della CIA e del governo degli Stati Uniti nel suo complesso.
Sebbene ci fossero molti comitati, creati durante quel periodo per indagare la CIA, la Commissione Church (guidata da Frank Church, un democratico dell’Idaho) è stata di fondamentale importanza in quanto le sue conclusioni “hanno dimostrato la necessità di una sorveglianza perpetua della comunità di intelligence e ha portato alla creazione della Comissione Ristretta permanente di Controllo sui Servizi Segreti“. [2] La Comissione Ristretta sui fini dell’Intelligence aveva il compito di sorvegliare le attività di intelligence federali e, quando subentrarono il controllo e la stabilità, ciò sembrò sancire che ‘il partito’ della CIA dei progetti di assassinio e dei colpi di stato fosse finito. Eppure, questo era destinato a continuare, ma in un modo nuovo: in guisa di una dannosa ONG il cui scopo fosse quello di promuovere la democrazia in tutto il mondo, il National Endowment for Democracy (NED).
Il NED doveva essere uno strumento della politica estera statunitense fin dalle sue origini. Fu un’idea di Allen Weinstein, che, prima di creare l’Endowment, era professore alle Università Brown e Georgetown, aveva prestato servizio come editorialista del Washington Post, e fu redattore esecutivo del Washington Quarterly, del Centro di Studi Strategici e Internazionali di Georgetown, un think tank neoconservatore di destra che avrebbe in futuro avuto legami con strateghi imperiali come Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski. [3] Egli dichiarò in un’intervista del 1991, che “moltissimo di ciò che facciamo oggi veniva fatto clandestinamente 25 anni fa dalla CIA“. [4]
Il primo direttore dell’Endowment, Carl Gershman, ha apertamente ammesso che la Fondazione era una copertura della CIA. Nel 1986 dichiarò:
“Non dovremmo aver bisogno di fare questo tipo di attività di nascosto. Sarebbe terribile per i gruppi democratici in tutto il mondo essere visti come sovvenzionati dalla CIA. – Lo abbiamo visto negli anni ’60 ed è per questo che fu interrotto. – Non siamo stati capaci di farlo, ed ecco perché è stato creato Endowment.” [5]
Si può inoltre osservare che l’Endowment è uno strumento del governo degli Stati Uniti per il fatto che, fin dalla sua fondazione nel 1983, “ha ricevuto uno stanziamento annuale approvato dal Congresso degli Stati Uniti come parte del budget dell’Information Agency degli Stati Uniti“. [6 ]
Non appena l’Endowment fu fondato, cominciò subito a finanziare gruppi che avrebbero sostenuto gli interessi degli Stati Uniti. Dal 1983 al 1984, la Fondazione è stata attiva in Francia e ha “sostenuto un’organizzazione simile ad un sindacato per docenti e studenti, per contrastare le organizzazioni di sinistra dei professori,” [7] attraverso il finanziamento di seminari, manifesti, libri e opuscoli che incoraggiavano l’opposizione al pensiero di sinistra.
Alla metà e alla fine degli anni 90, il National Endowment for Democracy (NED) ha continuato la sua lotta contro il lavoro organizzato, dando oltre 2,5 milioni di dollari all’Istituto Americano di Sviluppo del Lavoro Libero che era una copertura della CIA, usata per minare i sindacati progressisti. Più tardi, la Fondazione venne coinvolta in interferenze nelle elezioni in Venezuela e ad Haiti allo scopo di indebolire in quei luoghi i movimenti di sinistra. Il NED è e continua ad essere una fonte di instabilità nei paesi di tutto il mondo che non si inginocchiano davanti alla potenza statunitense. Cionostante l’Endowment finanzia un’altra pseudo ONG: Freedom House.
Freedom House
Freedom House è stata fondata nel 1941 come un’organizzazione pro-democrazia e pro-diritti umani. Anche se questo può essere stato vero in passato, al giorno d’oggi, Freedom House è decisamente impegnata a imporre nella spinta degli interessi degli Stati Uniti nella politica mondiale e i suoi leader hanno connessioni con organizzazioni piuttosto sgradevoli, come ad esempio l’attuale direttore esecutivo David Kramer che è un membreo anziano del Progetto per il Nuovo Secolo Americano, molti membri del quale sono responsabili dell’attuale impostazione bellicista degli Stati Uniti. [8]
Durante l’amministrazione Bush, il presidente usò la Freedom House per sostenere la cosiddetta Guerra al Terrorismo. In un discorso del 29 marzo 2006, il presidente Bush affermò che Freedom House “dichiarava che l’anno 2005 è stato uno degli anni di maggior successo per la libertà, da quando, più di 30 anni fa Freedom House si è erta a tutela della libertà del mondo” e che gli Stati Uniti non dovrebbero darsi pace “fino a quando la promessa di libertà non abbia raggiunto ogni popolo e ogni nazione” perché “in questo nuovo secolo, il progresso della libertà è un elemento fondamentale della nostra strategia per proteggere il popolo americano, e per garantire la pace per le generazioni a venire“. [9] Successivamente, è stato rivelato che Freedom House divenne sempre più favorevole alle politiche dell’amministrazione Bush per via del finanziamento che riceveva dal governo degli Stati Uniti. Secondo una sua relazione interna nel 2007, il governo statunitense forniva circa il 66% dei finanziamenti all’organizzazione. [10]
Tale finanziamento proveniva principalmente dall’Agency for International Development (USAID) statunitense, dal Dipartimento di Stato, e dal National Endowment for Democracy. Quindi, vediamo non solo il collegamento politico di Freedom House con il governo degli Stati Uniti, ma anche le principali connessioni finanziarie. Va osservato, tuttavia, che Freedom House non fu la sola a sostenere il governo. Sotto l’amministrazione Bush, il governo americano costrinse le ONG a diventare più accondiscendenti alle sue richieste.
Nel 2003, l’amministratore di USAID, Andrew Natsios, ha dichiarato in un discorso, tenuto ad una conferenza di ONG, che in Afghanistan il rapporto tra ONG e USAID contribuise sicuramente alla sopravvivenza del regime di Karzai e che gli afgani “credono [la loro vita] stia migliorando attraverso meccanismi che non hanno nulla a che fare con il governo degli Stati Uniti e nulla a che fare con il governo centrale. Questo è un problema molto serio“. [11]
In merito alla situazione in Iraq, Natsios ha dichiarato che quando si tratta del lavoro delle ONG nel paese “[conta dimostrare risultati], ma conta anche mostrare un collegamento tra questi risultati e la politica americana.” [12] Stava sostanzialmente dicendo alle ONG che esse erano strumenti del governo statunitense e le stava inserendo nell’apparato imperiale.
Molto recentemente, Freedom House è stata attiva durante la Primavera Araba, dove ha aiutato nella formazione e nel finanziamento di gruppi della società civile e di singoli individui, “tra cui il Movimento Giovanile 6 Aprile in Egitto, il Centro del Bahrain per i Diritti Umani e attivisti della società civile come Entsar Qadhi, un giovane leader dello Yemen“. [13] Sebbene Endowment e Freedom House siano utilizzate come strumenti della politica estera statunitense, questo non vuol dire che il governo americano non sia alla ricerca di nuovi strumenti, vale a dire Amnesty International.
Amnesty International
L’organizzazione per i diritti umani Amnesty International è l’ultimo acquisto nella cassetta imperiale degli attrezzi dell’Impero Americano.
Nel gennaio 2012, Suzanne Nossel è stata nominata nuovo direttore esecutivo di Amnesty International dallo stesso gruppo. Prima di giungere ad Amnesty, Nossel aveva già avuto profondi legami con il governo degli Stati Uniti, giacchè aveva “servito come Vice Assistente Segretario per le Organizzazioni Internazionali presso il Dipartimento di Stato americano“. [14]
Nossel è nota per aver coniato il termine ‘smart power’ [potere intelligente] che lei ha definito come sapere che “gli interessi americani sono favoriti dall’arruolamento di terzi per il raggiungimento degli obiettivi degli Stati Uniti, attraverso alleanze, istituzioni internazionali, attenta diplomazia e potere degli ideali.“ Mentre questa definizione può sembrare innocua, ‘smart power’ sembra essere una versione potenziata del ‘soft power’ di Joseph Nye, che a sua volta è definita come “la capacità di ottenere i risultati che si cercano attraverso l’attrattività piuttosto che con il sistema della carota e del bastone, premio e coercizione.” [15]
Un possibile esempio di questo ‘smart power’ è la guerra in Libia, dove gli USA hanno usato le Nazioni Unite come un mezzo per ottenere il permesso di impegnarsi in un ‘intervento umanitario’.
Eppure anche prima che Nossel fosse nominata ad Amnesty, il gruppo stava inconsapevolmente aiutando la guerra mediatica contro la Siria. In un’intervista a Democracy Now del 1 settembre 2011, Neil Sammonds, ricercatore e uno degli autori del rapporto per Amnesty Deadly Detention: "Decessi durante la detenzione tra le proteste popolari in Siria", ha parlato del modo in cui è stata fatta la ricerca per il report.
Egli ha dichiarato: “Non sono stato in Siria. Ad Amnesty International non è stato permesso di entrare nel paese durante questi eventi, [sebbene ne avessimo fatto richiesta]. Così il lavoro di ricerca per questo report è stato fatto per lo più da Londra, ma anche attraverso un lavoro in paesi vicini e attraverso le comunicazioni con una vasta rete di contatti e parenti delle famiglie, e, sa, altre fonti.” [16]
Come si può scrivere un report di una certa autorevolezza, se le uniche fonti passano attraverso fonti di seconda mano che possono o non possono essere parziali o avere un’agenda da spingere? Come si può scrivere un report utilizzando fonti, le cui informazioni non hanno modo di essere verificate?
Ricorda la guerra mediatica contro Gheddafi, nella quale fu riferito sui media tradizionali che stava bombardando il suo stesso popolo e aveva dato Viagra ai suoi soldati in modo che potessero stuprare le donne, ma assolutamente niente di tutto questo fu verificato.
Mentre le ONG possono avere un’influenza positiva sulla società in generale, si deve essere consapevoli del loro retroterra, di chi le guida, e di chi li sta finanziando, perché la natura delle ONG sta cambiando, stanno diventando sempre più integrate nell’apparato imperiale di dominio e di sfruttamento. Le ONG stanno rapidamente diventando le missionarie dell’Impero.
http://www.foreignpolicyjournal.com/2012/03/10/ngos-missionaries-of-empire/
http://gilguysparks.wordpress.com/2012/03/12/le-ong-missionarie-dellimpero/
Note
[2]http://www.senate.gov/artandhistory/history/minute/Church_Committee_Created.htm
[4] William Blum,Rogue State: A Guide to the World’s Only Superpower, 3rded. (Monroe, ME: Common Courage Press, 2005) pg 239
[5] Ibid, pg 239
[6] 22 C.F.R. Part 67—Organization of the National Endowment for Democracy, Title 22: Foreign Relations,http://law.justia.com/cfr/title22/22-1.0.1.7.42.html
[7] Blum, pg 240
[8]http://web.archive.org/web/20110630143054/http://freedomhouse.org/template.cfm?page=92&staff=450
[9] President Bush Addresses Freedom House in Washington, CNN, March 29, 2006,http://transcripts.cnn.com/TRANSCRIPTS/0603/29/se.01.html
[10]http://web.archive.org/web/20100331104836/http://www.freedomhouse.org/uploads/special_report/71.pdf
[11] Remarks by Andrew S. Natsios, Administrator, USAID, May 21, 2003,http://www.usaid.gov/press/speeches/2003/sp030521.html
[12] Ibid
[13] Ron Nixon, “U.S. Groups Helped Nurture Arab Uprisings,”New York Times, April 14, 2011, http://www.nytimes.com/2011/04/15/world/15aid.html?pagewanted=all
[14]http://www.democracyarsenal.org/SmartPowerFA.pdf
[15] Joseph Nye, “Barack Obama and Soft Power,”Huffington Post, June 12, 2008,http://www.huffingtonpost.com/joseph-nye/barack-obama-and-soft-pow_b_106717.html
[16] “Amnesty International Decries Assad Regime’s ‘Brutal’ Crackdown on Syrian Protestors,”DemocracyNow.org, September 1, 2011,http://www.democracynow.org/2011/9/1/amnesty_international_decries_assad_regimes_brutal
About the Author
Devon Douglas-Bowers
Devon DB is a 21 year old independent writer and researcher. He is currently the Politics/Government Department Chair atthe Hampton Institute. He can be contacted at devondb[at]mail[dot]com.