Questa rubrica contiene articoli e interventi miei o altrui a carattere culturale, artistico e spirituale, volti a definire dei possibili spunti di ricerca e di riflessione nei diversi campi del pensiero umano, come una sorta di pars costruens intorno ad argomenti di particolare interesse, in essa variamente rappresentati: i miei sono firmati tramite data e indirizzo web a fondo pagina, gli altri hanno l'indicazione dell'autore o del sito relativo subito dopo il titolo.

L'importanza della cultura e dell'arte nella ricerca spirituale del nostro tempo appare del resto centrale per la formazione di una coscienza individuale e collettiva, poiché ci fornisce un'immagine chiara di ciò che pensano, dicono o fanno gli esseri umani intorno a noi: dopodiché, fermarsi a tal punto e accontentarsi di ciò può essere inutile e fuorviante, poiché ci dà l'illusione che una comprensione mentale della realtà sia di per sé sufficiente a cambiarla - il che non è vero, come ben tutti sappiamo.

Ma senza un'analisi a monte e uno studio condotto anche sul piano intellettuale non è comunque possibile andare molto lontano, perché si rischia di rimanere inchiodati a banalità di ogni tipo, di cui il nostro tempo è un esempio: quindi è auspicabile unire fra loro la mente e il cuore, la fede e la scienza, l'intuizione e il pensiero per dedicarci umilmente alla ricerca interiore, senza pregiudizi né veti posti a sbarrarci la strada.

E' questo infatti lo scopo di questa rubrica: per essere pronti ad agire, quando il momento verrà.

L'unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano azioni. (Ezra Pound)

Roma, 13 Settembre 2013

www.pierluigigallo.org

Alla ricerca del Ming-Tang

Categoria: Risonanze Martedì, 17 Giugno 2014 Scritto da René Guénon Stampa Email

LA DOTTRINA "CINESE DELL'INVARIABILE MEZZO"

Lasciate dormire la Cina, perché al suo risveglio il mondo tremerà
(Napoleone Bonaparte)

 

Verso la fine del terzo millennio avanti Cristo, la Cina era divisa in nove province (...). Questa divisione è attribuita a Yu il Grande (Ta-Yu), il quale, si dice, percorse il mondo per 'misurare la Terra' (...). La divisione per nove gli fu ispirata dal diagramma chiamato Lo-chou o 'scritto del Lago' che, secondo la leggenda, gli era stato portato da una tartaruga e in cui i primi nove numeri sono disposti in modo da formare quello che viene chiamato un 'quadrato magico'; così, tale divisione faceva dell'Impero un'immagine dell'Universo.

Nel quadrato magico il centro è rappresentato dal numero 5, che sta anch'esso nel mezzo dei primi nove numeri ed è effettivamente il numero 'centrale' della Terra (...); la provincia centrale, che corrispondeva a questo numero e dove risiedeva l'Imperatore, era chiamata 'Regno del Mezzo' (Tchoung-kouo), e di qui la denominazione fu estesa all'intera Cina.

(...) Un'immagine analoga doveva necessariamente trovarsi nel luogo centrale ove risiedeva l'Imperatore, e così era infatti: si trattava del Ming-tang, (...) o 'Casa del Calendario' (...). La pianta del Ming-tang (...) comprendeva  nove sale disposte esattamente come le  nove province; senonché il Ming-tang e le sue sale, invece di essere quadrati perfetti, furono dei rettangoli piu' o meno allungati e il rapporto fra i loro lati variava secondo le diverse dinastie.

(...) Il Ming-tang aveva dodici aperture sull'esterno, tre su ciascuno dei quattro lati, in modo che, mentre le sale di mezzo avevano soltanto un'apertura, quelle d'angolo ne avevano due ciascuna; e queste dodici aperture corrispondevano ai dodici mesi dell'anno: quelle della facciata orientale ai primi tre mesi primaverili, quelli della facciata meridionale ai tre mesi estivi, quelle della facciata  occidentale ai tre mesi autunnali, e quelle delle facciata settentrionale ai tre mesi invernali. Le dodici aperture formavano quindi unoZodiaco (...).

Nel corso del ciclo autunnale, l'Imperatore compiva nel Ming-tang una circumambulazione in senso 'solare', arrestandosi successivamente in dodici stazioni corrispondenti alle dodici aperture,  e  da esse promulgava le ordinanze (yue-ling) adatte ai dodici mesi (...).   La circumambulazione si effettuava sempre con ritorno al centro, il quale centro indicava il punto di mezzo dell'anno: del pari, quando visitava l'Impero, egli percorreva le province in un ordine corrispondente e poi ritornava alla sua residenza centrale (...).

René Guénon , La Grande Triade,
Adelphi, Milano 1980