UNO SGUARDO SUL TRADIZIONALISMO ROMANO
A volere che una setta o una repubblica viva lungamente, è necessario ritrarla spesso verso il suo principio: (...) quelle alterazioni infatti sono a salute che le riducono verso i principii loro.
(Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima decade di Tito Livio, III, 1)
(…) Consapevoli dello scorrere dei secoli e della necessità di affrontare in chiave del tutto nuova le questioni poste dall’evolversi degli scenari internazionali, Roma, per il destino insito nel suo nome e in quanto centro propulsore della civiltà mondiale, deve necessariamente tornare ad occupare un ruolo di primo piano nella rinascita italiana ed europea, magari smuovendone le radici ancestrali.
Per far ciò si rende necessaria, da parte dei popoli, un’immediata presa di coscienza che permetta di svincolarsi da un diverso tipo di “imperialismo”, quello d’oltreoceano, mosso da istanze materialistiche ed affaristiche e spesso benedetto dai “morosi inquilini della Città eterna” che, volto a far della splendida diversità del mondo un’enorme massa informe, rappresenta il più intenso condizionamento all’azione delle nazioni, sempre più libere nei trattati, ma sempre più schiave nella pratica quotidiana dell’esistenza.
Luigi Carlo Schiavone,
La lezione di Arturo Reghini. Il politeismo dantesco e l’inquisizione,
http://www.ilribelle.com/forumribelle/post/687562
*
Un interesse per la spiritualità romana in Italia risale al Rinascimento – con l’Accademia neoplatonica fiorentina, influenzata dal greco Giorgio Gemisto Pletone (1355-1452), e con l’Accademia Romana di Giulio Pomponio Leto (1428-1497) – e arriva a cavallo fra l’Ottocento e il Novecento fino alla cosiddetta Schola Italica – pitagorica e “imperialista pagana” – di Amedeo Rocco Armentano (1886-1966) e Arturo Reghini (1878-1946), manifestandosi pure entro l’ermetismo di Giuliano Kremmerz (Ciro Formisano, 1861-1930) e, secondo alcuni, di Leone Caetani (1869-1935). Né vanno dimenticate, in questa chiave, le attività dell’archeologo ed esoterista Giacomo Boni (1859-1925) e le speculazioni di quanti ritengono di trovare in Italia collegamenti con l’antica Atlantide. Più tardi è influenzato da questa corrente – e la influenza a sua volta – Julius Evola (1898-1974), senza dimenticare il tentativo di dialogo fra “via romana” e cristianesimo di Guido De Giorgio (1890-1957). A quest’ultimo s’ispirerà parzialmente il medico di Evola, Placido Procesi (1928-2005), interessato sia alla spiritualità romana sia alle tradizioni tibetana e giapponese, nell’ambito della quale coltiverà le tradizioni dell’arco (kyudo) e della spada (iaido).
Se Evola ha sempre messo in guardia contro la formazione di gruppi e movimenti “evoliani” – e tuttavia, attorno alla metà degli anni 1920, in un certo senso su suggerimento di emanazioni del milieu kremmerziano, egli si trovò a essere il punto di coagulo di un drappello di esoteristi, i quali agivano al fine di una riaggregazione degli ambienti del Tradizionalismo romano, finalizzata a formare un’élite spirituale da porre alla guida dello Stato nell’ottica di un “imperialismo pagano”: da qui l’esperienza del Gruppo di Ur (1927-1929), che ci porterebbe lontano dal nostro discorso ma che è a tutti gli effetti un crocevia essenziale per la storia del pensiero magico in Italia nel secolo XX –, alla tradizione di Caetani e Reghini s’ispira in parte l’Associazione di Studi Tradizionali “Senatus”, distintasi fra i gruppi dell’ermetismo kremmerziano. Una “via romana” riferita a una fase del pensiero di Evola ha peraltro ispirato il Gruppo dei Dioscuri, che agiva nell’ambito dell’estrema destra romana, napoletana e messinese negli anni 1970 (sulle commistioni fra il pensiero tradizionale e la destra radicale vi sono da fare - e sono stati fatti negli anni - numerosi distinguo, come ho cercato di sottolineare anch'io, nel mio piccolo, in diversi articoli precedentemente postati in questa rubrica, n.d.r.), il cui nome fu suggerito inizialmente da Procesi, che ha avuto influenza – pur essendo attraversato nella sua storia da notevoli turbolenze, riflesso pure a loro modo di vecchi contrasti nel Gruppo di Ur fra Evola, che finiva per privilegiare una tradizione “nordica”, e Reghini, sostenitore invece del primato della tradizione romano-mediterranea – su organizzazioni degli anni 1980 come il Centro Studi Tradizionali Arx di Messina. Questo gruppo è alle origini, dal marzo 1984, del trimestrale La Cittadella, fondato e diretto nella sua prima serie (1984-1999) da Salvatore Ruta (1923-2002) – aderente fin dal 1970 al nucleo messinese del gruppo dei Dioscuri, cui si dovrà un decisivo impulso alla creazione di una corrente pagano-romana nel tradizionalismo italiano, nonché Princeps di un ordine emanazione di quel nucleo, da cui poi, nel 1980, deriverà, sempre a Messina, il già menzionato Centro Studi Tradizionali Arx – e nella sua seconda serie (dal 2001), stampata a Roma e diretta da Sandro Consolato.
Nel 1981 una manifestazione pubblica tenuta a Cortona il 1° Marzo – giorno che segnava l’inizio dell’anno sacro romano – e un convegno di studio, pure caratterizzato da divergenze, riuniscono – su iniziativa della rivista Arthos, fondata nel 1972 da Renato del Ponte in un ambiente di discepoli di Evola – i diversi gruppi di tradizione romana presenti in Italia, seguiti da un secondo convegno a Messina nel dicembre dello stesso anno. Fra il 1985 e il 1988 si tengono in Sicilia tre incontri – chiamati I, II e III Conventum Italicum – da cui nasce, con l’incontro fra i gruppi di Ruta e del Ponte con un terzo nucleo fondato a Palermo da Roberto Incardona, un Movimento Tradizionalista Romano – poi chiamato anche Movimento Tradizionale Romano –, che definendosi non politico, intende riunire i gruppi che propongono in Italia la via romana. Nel 1988 il Movimento pubblica l’importante volume Sul problema di una tradizione romana nel tempo attuale, redatto da Incardona e ai cui contenuti aderiscono anche due gruppi che avranno esistenza breve, il Centro Studi “Claudio Flavio Giuliano” di Vignola (Modena), diretto da Steno Lamonica, e il Centro Studi “Giorgio Gemisto Pletone” di Rimini, diretto da Gianfranco Nini. Nel 1992 si tiene il IV Conventum Italicum a Forlì, presso la sede dell’Associazione Romania Quirites, un’organizzazione diretta dai coniugi Loris Viola e Marina Raggi che si era avvicinata al Movimento nel 1991 entrandovi nello stesso 1992 come Gens Apollinaris – ne uscirà poi durante l’autunno 1998 per continuare un’attività indipendente che prosegue ancora oggi – e l’unica di quest’area strutturata comunitariamente, con aree agricole e attività artigianali in Romagna, e una casa editrice, la Victrix, che oltre ai libri pubblica il periodico Saturnia Regna.
Il Conventum decide che accanto al Movimento Tradizionalista Romano, struttura federativa, nasca una Curia Romana Patrum, con compiti d’indirizzo dottrinale e rituale. Frutti di questa decisione sono la preparazione di un Kalendarium comune, che indica le date essenziali per le celebrazioni cultuali comunitarie personali, e la celebrazione di matrimoni – i primi in Sicilia nel 1989, già antecedentemente al Conventum, e in Romagna nel 1992 – secondo le linee dell’antica confarreatio o “comunione del farro”. Nel 1993 entra nel movimento un nuovo gruppo romano, la Gens Iulia Primigenia, diretta da Daniele Liotta, mentre altri gruppi nascono a Firenze e – con un’esistenza che sarà peraltro effimera – in due località degli Stati Uniti, Tucson (Arizona) e Fort Lauderdale (Florida). Negli stessi anni si svolgono trattative per una maggiore integrazione fra l’area tradizionalista romana e quella ispirata a Reghini e a Kremmerz, che non andranno a buon fine ma porteranno comunque alla celebrazione di alcuni rituali comuni.
A Roma, fra il 1994 e il 1996, è uscita la rivista Mos Maiorum, con rapporti ma non aderente al Movimento Tradizionalista Romano, il cui animatore, l’attore Roberto Corbiletto (1949-1999), è stato trovato morto in casa sua nel marzo 1999 colpito da un fulmine entrato da una finestra, episodio sul quale nell’ambiente esoterico non sono mancate interpretazioni fantasiose. La scomparsa, nel 2002, di Ruta – che fino alla morte era sempre stato rieletto all’unanimità “Princeps” del Movimento – determina diversi problemi organizzativi e nel 2007 il distacco di Incardona, cui si accompagnano d’altro canto importanti contatti internazionali e l’adesione, sempre nel 2007, al World Congress of Ethnic Religions guidato dal lituano Jonas Trinkunas (1939-2014), fondatore del vivace movimento neo-pagano Romuva, in seguito denominato European Congress of Ethnic Religions e che nel 2010 ha tenuto il suo congresso internazionale in Italia, radunando pure varie associazioni del nostro Paese, peraltro non senza qualche polemica fra loro.
Agli inizi del 2009 il Movimento Tradizionalista Romano consta della Gens Pico-Martia a Genova con del Ponte, della Gens Aurelia con Consolato a Messina, della Gens Iulia Primigenia con Liotta a Roma, della Gens Castoria con Gaetano Vaccaro a Palermo. Senonché, nel corso del 2009, prima esce dal Movimento Consolato, che riporta La Cittadella da organo dello stesso Movimento a rivista indipendente, quindi si determina una grave crisi nel gruppo di Roma, che porta all’espulsione di Liotta dal Movimento Tradizionale Romano. Tuttavia, da questo momento Liotta – in conseguenza di una registrazione notarile, in precedenza mai fatta – usa il nome Movimento Tradizionale Romano, cui fa capo il sito www.saturniatellus.com, mentre il nucleo originario, raccolto intorno a del Ponte, usa il nome Movimento Tradizionalista Romano, mantiene i contatti internazionali – e buoni rapporti di collaborazione con il gruppo messinese, che resta però autonomo – e consta oggi delle due Gentes Pico-Martia a Genova e Castoria a Palermo, nonché di un nucleo a Roma che non ha seguito Liotta. La sigla MTR indica dunque oggi sia il Movimento Tradizionalista Romano guidato da del Ponte sia il Movimento Tradizionale Romano che fa capo a Liotta, di fatto due realtà separate e rivali, mentre fino al 2009 uno stesso movimento utilizzava sia il nome Movimento Tradizionalista Romano sia – a partire dal 1998 – quello Movimento Tradizionale Romano. Gruppi diversi si ritrovano peraltro ogni anno il 21 aprile per celebrare il Natale di Roma, che resta la principale ricorrenza per l’intera corrente.
In apertura di questa scheda abbiamo menzionato il filone della Schola Italica di Amedeo Rocco Armentano e Arturo Reghini. Quanto al secondo personaggio – matematico fiorentino e dignitario della massoneria prima del suo scioglimento a opera del fascismo –, egli fu indubbiamente il più noto esponente del neo-pitagorismo nel secolo XX e teorico dell’”Imperialismo pagano”, nonché personaggio di punta della scapigliatura fiorentina all’epoca delle riviste Leonardo, Lacerba e La Voce, e ancora fondatore delle riviste Atanòr (1924), Ignis (1925) e – con Julius Evola – Ur (1927-1928). Iniziato alla massoneria nel 1902 – dopo avere partecipato sul finire del secolo XIX alla nascita in Italia della Società Teosofica –, partecipa attivamente al mondo della “frangia massonica”, e particolarmente al Rito Filosofico Italiano, la cui storia s’intreccia con l’Ordine Antico e Primitivo di Memphis e Misraim, “che un competente studioso ha definito come ‘un approssimativo adattamento, in veste italiana e con ibrida mescolanza di cognizioni pitagoriche e gnostiche, al Rito Nazionale Spagnolo (Natale Mario di Luca, Arturo Reghini. Un intellettuale neo-pitagorico tra Massoneria e Fascismo, Atanòr, Roma 2003, p. 45). Nel 1910 conosce Amedeo Rocco Armentano e da lui riceve una “iniziazione pitagorica”, e nel 1923 – un anno prima della partenza del suo maestro per il Brasile – fonda a Roma un’Associazione Pitagorica, in qualche modo rivitalizzata negli anni 1980 da Sebastiano Recupero, a sua volta sciolta nel 1988, che si voleva “emanazione diretta e visibile del Centro iniziatico della Tradizione metafisico-sacrale di Roma pagana [ricollegata], nella più assoluta e rigorosa ortodossia, al nucleo esoterico-sapienziale della Schola Italica” (premessa ad Arturo Reghini, Paganesimo Pitagorismo Massoneria, a cura dell’Associazione Pitagorica, Società Editrice Mantinea, Furnari [Messina] 1986).
Alle attività dell’Associazione Pitagorica – sia nella versione “originale” di Reghini, sia nella prosecuzione ideale di Recupero – fa ora seguito l’Associazione Culturale Ignis, che nel proporsi “di far conoscere gli scritti e l’opera del filosofo e matematico Arturo Reghini, delle Istituzioni cui appartenne, dei Sodalizi da lui promossi e della Scuola Pitagorica”, ha intrapreso inoltre un ambizioso programma editoriale, comprensivo di un bollettino online (Flauto di Pan), dal quale emerge fra l’altro un qualche genere di rapporto fra tale “sodalizio reghiniano” e la corrente kremmerziana – di per sé non presente in forma diretta durante la vita di Reghini e Kremmerz – per tramite di una Segreteria Latino-Americana della Schola Philosophica Hermetica Classica Italica – la Fratellanza di Miriam di Giuliano Kremmerz –, che su tale bollettino ha pubblicato articoli “sulle proprietà magiche e curative dell’ayahuasca” – sostanza psicotropa utilizzata per riti enteogenici dalle Chiese del Santo Daime (cfr. Flauto di Pan, n. 2, marzo 2005) – e sugli “influssi sciamanici sulla S.P.H.C.I.” (cfr. Flauto di Pan, n. 3, giugno 2005).
- B.: Essenziali per la storia del movimento rimangono:
-
Fabrizio Giorgio, Roma Renovata Resurgat. Il Tradizionalismo Romano tra Ottocento e Novecento, 2 voll., Edizioni Settimo Sigillo, Roma 2011;
-
Movimento Tradizionalista Romano, Sul problema di una tradizione romana nel tempo attuale, SeaR, Scandiano (Reggio Emilia) 1988;
-
Renato del Ponte, Il movimento tradizionalista romano nel Novecento. Studio storico preliminare, SeaR, Scandiano (Reggio Emilia) 19872; Idem, “Le correnti della tradizione pagana romana in Italia”, Algiza, 7 (aprile 1997), pp. 4-8;
-
Le prescrizioni rituali e cultuali sono riportate in Movimento Tradizionalista Romano (a cura di), Memoranda et Agenda, Edizioni del Tridente, La Spezia 1996.
-
Sul Gruppo di Ur, cfr. R. del Ponte, Evola e il magico “Gruppo di Ur”. Studi e documenti per servire alla storia di “Ur-Krur”, SeaR, Scandiano (Reggio Emilia) 1994.
-
Sull’influenza del Gruppo di Ur sul Gruppo dei Dioscuri, cfr. Piero Fenili, “Il Gruppo dei Dioscuri come tentativo di ripresa dell’esperienza del Gruppo di Ur”, Elixir. Scritti della tradizione iniziatica e arcana, n. 9 (2010), pp. 8-10.
-
Di Amedeo Rocco Armentano, cfr. Massime di scienza iniziatica, Associazione Culturale Ignis, Ancona 2004.
-
Di Arturo Reghini, cfr.Paganesimo Pitagorismo Massoneria, a cura dell’Associazione Pitagorica, Società Editrice Mantinea, Furnari (Messina) 1986; Considerazioni sul Rituale dell’apprendista libero muratore, Studi Iniziatici, Napoli s.d.; e Dei numeri pitagorici – Libri Sette – (Prologo), Associazione Culturale Ignis, Ancona 2004.
-
Sul Rito Filosofico Italiano, cfr. Roberto Sestito, Storia del Rito Filosofico Italiano e dell’Ordine Orientale Antico e Primitivo di Memphis e Mizraìm, FirenzeLibri, Firenze 2003.
-
Su Arturo Reghini, cfr. Natale Mario di Luca, Arturo Reghini. Un intellettuale neo-pitagorico tra Massoneria e Fascismo, Atanòr, Roma 2003; R. Sestito,Il figlio del Sole. Vita e opere di Arturo Reghini. Filosofo e matematico, Associazione Culturale Ignis, Ancona 2003; e Arturo Reghini. La Sapienza pagana e pitagorica del ’900, quaderno monografico della rivista La Cittadella, anno VI/VII nuova serie, n. 23-24-25, luglio-dicembre 2006 / gennaio-marzo 2007.
Massimo Introvigne, Pierluigi Zoccatelli, Le religioni in Italia,
http://www.cesnur.com/neo-paganesimo-neo-stregoneria-neo-sciamanismo/il-tradizionalismo-romano/