PERIERE SINE VESTIGIIS (DETTO LATINO)
È nozione comune che i lemmings commettano un suicidio di massa durante le migrazioni: i lemmings infatti migrano spesso in gruppi numerosi, e di conseguenza molti di loro periscono per cause accidentali oppure per la pressione degli altri individui che può causarne la caduta in corsi d'acqua, dirupi, ecc.
Anche Primo Levi si basò su questo fatto per scrivere il racconto Verso occidente, contenuto nella raccolta Vizio di forma del 1971, pochi anni prima di suicidarsi egli stesso.
A causa della loro associazione con questo bizzarro comportamento, il suicidio dei lemmings è una metafora assai usata per riferirsi a persone che seguono acriticamente l'opinione più diffusa, con conseguenze pericolose o addirittura fatali: è questo, ad esempio, anche il tema del videogioco Lemmings, dove il giocatore istruisce le creature sotto il suo controllo affinché eseguano compiti a volte anche autodistruttivi, finché non riescono ad uscire dallo schema del gioco oppure soccombono.
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“Stavo solo in cima al colle più alto, quando guardai in giù attorno a me e tutto ciò che riuscii a vedere è coloro con i quali amerei stare che si gettavano ciecamente in mare... allora provai a chiedere che gioco fosse, ma sapevo che non ci avrei giocato.
E la voce mi disse: "Abbiamo cercato gli eroi (…), abbiamo cercato a lungo su tutta la terra, ma non vediamo più un'alba: abbiamo osato bruciare il cielo, ma ancora sanguiniamo… ci stiamo avvicinando alle colline, possiamo sentire la chiamata: le nuvole sono impilate in forma di montagne, non c'è via di scampo, eccetto andare avanti…
Non chiederci una risposta, è troppo tardi per inchinarsi a quella convenzione: che strada è rimasta se non morire?
Abbiamo rivolto lo sguardo agli alti re, e li abbiamo trovati ancor meno che mortali: i loro nomi sono polvere di fronte alla giusta marcia della nostra giovane, nuova legge… con le menti che incespicano ci precipitiamo nell'oscuro portale: nessuno può arrestare il nostro tuffo finale dentro le fauci sconosciute del destino… e mentre gli anziani battono le loro sopracciglia, sanno che è troppo tardi per fermarci: perché se il cielo è seminato di morte, che senso ha prendere il respiro?
Quale causa è rimasta, se non morire, alla ricerca di qualcosa di cui non siamo certi?
So che la nostra fine potrebbe arrivare presto, ma perché anticiparla? Il tempo potrebbe finalmente dimostrare che solo i vivi lo commuovono e non c'è vita nelle sabbie mobili… sì, ormai la cosa è fuori controllo, macchine oliate scivolano sulle rotaie, giovani menti impalate su picche d'acciaio... ingranaggi che strappano ossa, mostri dalla gola di ferro che provocano urla, la mente e la macchina che inscatolano i sogni…
Codardi sono coloro che fuggono oggi: la battaglia sta per cominciare, non una guerra con i coltelli, ora si combatte con le nostre vite…
I lemmings non possono insegnare niente, la morte non offre speranze, dobbiamo cercare a tentoni la risposta sconosciuta: unire il nostro sangue, arrestare l'inondazione, prevenire il disastro… ci sono altre vie che urlare tra la folla, che ci renderebbe solamente ingranaggi dell'odio… guardate al perché e al dove siamo, guardate a voi stessi e alle stelle, e infine…
… quale possibilità è rimasta se non vivere, nella speranza di salvare i piccoli, i figli dei nostri figli? quale scelta è rimasta, se non vivere per salvare i piccoli?
Quale scelta è rimasta se non provare?”