Parlare e insegnare spetta al maestro, tacere e ascoltare si addice al discepolo (San Benedetto)
Patriarca dei Monaci d’Occidente e Patrono degli Esorcisti (V° secolo), festa 21 marzo.
Invocato contro il veleno, i malefici, l’erisipela, le infiammazioni, la febbre, la renella, i calcoli. La sua intercessione è potente in favore degli agonizzanti e per i combattenti.
Dopo aver cominciato i suoi studi a Roma, Benedetto si ritirò a Subiaco, in una grotta, dove un monaco di nome Romano lo nutrì per tre anni, facendo scendere in un paniere il pezzo di pane che ne costituiva l’unico alimento. Parecchi discepoli ne accettarono gli insegnamenti. Costruì dodici monasteri, poi si ritirò a vivere a Monte Cassino che divenne ben presto un vivaio di santi.
I miracoli ottenuti invocando la sua intercessione sono innumerevoli. Si attribuisce alla medaglia che porta il suo nome, sia che la si tenga addosso, sia che si applichi sulle parti malate, sia che si beva l’acqua nella quale sia stata immersa, effetti prodigiosi nei pericoli e contro le malattie degli animali domestici. Ogni lettera dell’iscrizione presente sulla medaglia è parte integrante di un potente esorcismo. Ne diamo di seguito la descrizione e la spiegazione.
C. S. P. B. Crux Sancti Patris Benedicti - Croce del Santo Padre Benedetto * C. S. S. M. L. Crux Sacra Sit Mihi Lux - Croce Sacra Sii la Mia Luce
N. D. S. M. D. Non Draco Sit Mihi Dux - Che il Dragone Non Sia il Mio Duce * V. R. S. Vadre Retro satana - Allontanati satana!
N. S. M. V. Non Suade Mihi Vana - Non Mi Persuaderai di Cose Vane * S. M. Q. L. Sunt Mala Quae Libas - Ciò Che Mi Offri è Cattivo
I. V. B. Ipsa Venena Bibas - Bevi tu stesso i tuoi Veleni. E così sia, amen.