E' sorto il regno della Notte, e l'anima mi ritrabocca d'infinita ebrezza. (Novalis, Inni alla Notte)
Om, Nera Dea della Notte, tu ti avvicini
e coi tuoi occhi osservi i mondi e i loro abitanti, mentre assumi tutto il tuo splendore.
Nella tua espansione, o Dea immortale, colmi le regioni delle spazio,
quelle eccelse e quelle infime, e sei al contempo luce e tenebra.
Tu che sei giunta qui stanotte precedendo tua sorella, la Dea dell'Aurora,
mostrami il tuo sguardo sorridente.
Quando tu appari, gli uccelli tornano nei nidi sotto gli alberi e gli uomini nelle loro case per il riposo:
volgiti dunque benefica a chi in questa notte ti adora.
I contadini, i viandanti, i volativi e anche i rapaci sono tutti in casa, avvolti nel tuo riposo.
O Divina Notte Celata, tu sola mi custodisci dalle fiere, dalle volpi e dai ladri,
tu sola mi consenti di conoscere il creato e passare oltre.
Presso di me sei giunta, o Dea che hai il colore di Krishna,
il mio karma lo estingui come si fa con un debito saldato, o Figlia del Cielo.
Come a un guerriero vincitore si offre un poema e si donano mucche ai brahmana,
così io offro a te questo stotra in otto versi, e ti supplico di accettarlo.
Om, Shanti, Shanti, Shanti