Questa rubrica contiene articoli e interventi miei o altrui a carattere sociale, politico e di attualità, volti a evidenziare e smascherare le mille forme di condizionamento e di manipolazione cui siamo quotidianamente sottoposti, costituendo in tal modo una sorta di pars destruens rispetto alle concezioni e alle idee espresse nella precedente sezione, di cui rappresenta il complemento e l'antitesi, come una sorta di Ombra.
Il navigatore attento non mancherà di trovarvi pensieri e posizioni anche piuttosto antitetici o contraddittori fra loro, secondo un principio di trasversalità intellettuale che ha caratterizzato negli anni la mia ricerca e i miei studi, nonché i molteplici incontri e contatti con personaggi diversi, provenienti da parrocchie e ideologie contrapposte ma tutti animati da un'aspirazione reale e sincera comune.
Questo spiega quindi, in qualche modo, la fondamentale eterodossia di questa rubrica, nonché la sua stessa ragion d'essere: scardinare le coscienze - prima di tutto la mia - per giungere così, forse un giorno, a quella "terra di nessuno" priva di ogni certezza dove ciascuno può ritrovarsi solo di fronte a se stesso e alla verità delle cose.
Può sembrare poca cosa, di fronte alla complessità del reale: ma poiché prima o poi abbandoneremo tutti questo pianeta, meglio prepararci fin d'ora a separarci anzitutto dai nostri schemi mentali.
Ieri, mentre fremevo disperato in mezzo alla strada, inchiodato al suolo, una goccia di pietà cadde dall'alto sul mio viso; non un alito di vento nell'aria, non una nube in cielo… c'era soltanto una presenza. (André Schwartz-Bart, L'ultimo dei giusti, Parigi 1959)
Roma, 13 Settembre 2013
The ethical code of the Israeli Defense Forces
IL CODICE ETICO DI TSAHAL: NELLA SPERANZA, POI, CHE TEORIA E PRASSI COINCIDANO.
La più antica delle patrie è anche la più giovane (Jorge Luis Borges, Elogio dell'ombra, 1969)
The Israel Defense Forces are the state of Israel’s military force. The IDF is subordinate to the directions of the democratic civilian authorities and the laws of the state. The goal of the IDF is to protect the existence of the State of Israel and her independence, and to thwart all enemy efforts to disrupt the normal way of life in Israel. IDF soldiers are obligated to fight, to dedicate all their strength and even sacrifice their lives in order to protect the State of Israel, her citizens and residents. IDF soldiers will operate according to the IDF values and orders, while adhering to the laws of the state and norms of human dignity, and honoring the values of the State of Israel as a Jewish and democratic state.
L'Intifada dei coltelli
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E' SUFFICIENTE LA PAROLA INTIFADA PER GIUSTIFICARE LA VIOLENZA QUOTIDIANA IN ISRAELE? CIASCUNO PROVI, IN CUOR SUO, A DARSI UNA RISPOSTA, MAGARI CON UN MINIMO DI ONESTA' INTELLETTUALE
Considerati in Europa come le vittime sacrificali per eccellenza, quando si spostano in Asia per costruirvi uno Stato (sotto la benedizione dell'ONU, nda) gli ebrei divengono automaticamente carnefici, costretti a scusarsi e a discolparsi col mondo intero per il solo fatto di esistere, per una sorta di colpa originaria cui non ci si può sottrarre.
Dov'è l'inganno in tutto ciò?
Se accade a Parigi
- L'IPOCRISIA DELL'OCCIDENTE E LA POLITICA DELLO STRUZZO
La Francia ha conosciuto oggi quello che in Siria viviamo quotidianamente da anni.
(Bashar al Assad, 14.11.2015)
Se brucia Mumbai (2008, 166 morti) non ce ne importa niente, se Mosca è colpita (2002, 180 morti) ci voltiamo dall'altra parte, se Beirut esplode (una settimana fa, 100 morti) sono in realtà affari loro: per non parlare poi della Siria, di Israele o dell'Africa nera, ben più massacrati di noi. -
Ma se accade a Parigi…
... se accade a Parigi (oggi, 13 Novembre 2015) la chiamata alle armi è totale, ormai siamo davvero alle soglie della Terza Guerra Mondiale!
La rottamazione capitalistica della scuola
VUGUS VULT DECIPI, ERGO DECIPIATUR (DETTO LATINO)
di Diego Fusaro, in L'Intellettuale Dissidente, 27 marzo 2015
Occorre reagire a questa barbarie, naturalmente. E occorre reagire a partire dalla cultura: la rivoluzione è anzitutto culturale. Per reagire occorre che i docenti, precari e non, si oppongano: insegnando il valore dei classici e della storia, dell’arte e della filosofia, e dunque del pensiero critico che, solo, può contestare fermamente il cretinismo economico e il rimbecillimento programmato ovunque dominanti. (Diego Fusaro)
Eurabia
UNA RIFLESSIONE SULL'EUROPA MULTIETNICA
di Adriana Cerretelli, Il Sole 24 Ore, http://24o.it/r6A6ou
L’Europa è troppo grande per essere unita. Ma è troppo piccola per essere divisa. Il suo doppio destino è tutto qui. (Daniel Faucher)
C’ è un’emergenza sommersa in Europa, dal potenziale ancora più distruttivo della crisi dell’euro che non passa. Se ne parla poco. Eppure la incalza da decenni e riaffiora a corrente alternata quando fatwe, assassinii, decapitazioni e attentati terroristici la risvegliano, provocando impeti di indignazione e condanna degli orrori e abomini perpetrati. Quasi subito rimossi però da una sorta di transfert collettivo che si rifiuta di prendere atto della realtà.