Questa rubrica contiene articoli e interventi miei o altrui a carattere culturale, artistico e spirituale, volti a definire dei possibili spunti di ricerca e di riflessione nei diversi campi del pensiero umano, come una sorta di pars costruens intorno ad argomenti di particolare interesse, in essa variamente rappresentati: i miei sono firmati tramite data e indirizzo web a fondo pagina, gli altri hanno l'indicazione dell'autore o del sito relativo subito dopo il titolo.
L'importanza della cultura e dell'arte nella ricerca spirituale del nostro tempo appare del resto centrale per la formazione di una coscienza individuale e collettiva, poiché ci fornisce un'immagine chiara di ciò che pensano, dicono o fanno gli esseri umani intorno a noi: dopodiché, fermarsi a tal punto e accontentarsi di ciò può essere inutile e fuorviante, poiché ci dà l'illusione che una comprensione mentale della realtà sia di per sé sufficiente a cambiarla - il che non è vero, come ben tutti sappiamo.
Ma senza un'analisi a monte e uno studio condotto anche sul piano intellettuale non è comunque possibile andare molto lontano, perché si rischia di rimanere inchiodati a banalità di ogni tipo, di cui il nostro tempo è un esempio: quindi è auspicabile unire fra loro la mente e il cuore, la fede e la scienza, l'intuizione e il pensiero per dedicarci umilmente alla ricerca interiore, senza pregiudizi né veti posti a sbarrarci la strada.
E' questo infatti lo scopo di questa rubrica: per essere pronti ad agire, quando il momento verrà.
L'unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano azioni. (Ezra Pound)
Roma, 13 Settembre 2013
www.pierluigigallo.org
Andreia, o la virtù del coraggio
Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le proprie idee, o le sue idee non valgono niente, oppure non vale niente lui (Ezra Pound)
In quest'epoca di "quote rosa", di "pari opportunità" e di diffuso e programmatico sdoganamento, in tutte le salse e a tutti i livelli, delle virtù "femminili" del matriarcato in ascesa - qual è quella in cui stiamo vivendo attualmente - è bene ogni tanto ricordare in cosa consiste quella virtù propriamente maschile, che gli antichi greci definivano andreia e i latini virilitas, che rappresenta l'attitudine e la propensione al coraggio, alla forza e all'intrepidezza propria degli antichi eroi del passato, secondo quella componente virile - virtualmente maschile, ma non necessariamente confinata in un'identità di genere - che si applica per estensione a ogni uomo o donna che voglia intrinsecamente definirsi tale, e che il pensiero unico dominante sta cercando invece in tutti i modi, più o meno palesemente e spudoratamente, di demonizzare, rimuovere ed esorcizzare dalla cultura e dalla coscienza collettiva contemporanea.
Le religioni della forza
RIFLESSIONI SULLE RITUALITA' AMERICANE DI IERI, DI OGGI E DI DOMANI
Tutti i grandi miti del passato celano forze pure. Sono stati inventati per far durare e per manifestare queste forze. (Antonin Artaud)
Negli antichi Imperi del Sole dell'America precolombiana esisteva un particolare culto della forza - o meglio "delle" forze - che circolano nel corpo dell'individuo e nell'intero universo: forze fisiche, psichiche e spirituali, forze celesti e forze telluriche, forze creative e forze distruttive, forze benigne e forze maligne, con le quali entrare in contatto per servirle o padroneggiarle, a seconda dei casi, ma sempre e in ogni caso per interagire d'istinto con il grande Mistero che ci circonda, trasformarndo noi stessi e le nostre passioni in animali, piante o minerali (uomini, bestie e dèi, avrebbe detto Ossendowski), fino a perdere completamente la nostra individualità e a dissolverci nel cosmo.
Per una cultura europea
QUALE CULTURA PER QUALE EUROPA? UNA RIFLESSIONE IMPORTANTE SU UNA TEMATICA FONDAMENTALE
Vi siete mai chiesti che cos’è la cultura? Etimologicamente ‘cultura’ viene dal latino cultus – colere, ossia ‘coltivare’; ha appunto la stessa radice di agricoltura, ossia coltivazione dei campi, ma anche di culto. Ma di che cosa? (…) ‘La cultura è la coltivazione dell’umano nell’uomo’ (…), ossia lo sforzo di diventare più uomini. (…) L’uomo può essere coltivato: è l’idea della cultura.
Humilitas
"L'UMILTA' E' QUELLA VIRTU' CHE, QUANDO SI HA, SI CREDE DI NON AVERLA" (MARIO SOLDATI)
Uno dì tornando santo Francesco dalla selva e dalla orazione, e sendo allo uscire della selva, il detto frate Masseo volle provare sì com’egli fusse umile, e fecieglisi incontra, e quasi proverbiando disse: «Perché a te, perché a te, perché a te?».
Santo Francesco risponde: «Che è quello che tu vuoi dire?». Disse frate Masseo: «Dico, perché a te tutto il mondo viene dirieto, e ogni persona pare che desideri di vederti e d’udirti e d’ubbidirti? Tu non se’ bello uomo del corpo, tu non se’ di grande scienza, tu non se’ nobile: onde dunque a te che tutto il mondo ti venga dietro?».
L'opera d'arte e l'artista dell'avvenire
UNA RIFLESSIONE DI RICHARD WAGNER SUL RAPPORTO FRA ARTE MODERNA E "POPOLO"
(…) Se consideriamo l'arte moderna – quella che è veramente arte – nei suoi rapporti con la vita pubblica, notiamo subito la sua incapacità d'influire su questa vita pubblica, malgrado gli sforzi più nobili. La causa prima è questa: l'arte, puro prodotto della cultura, non è nata dal caldo seno della vita, e, ridotta una pianta di serra, oggi non può più in alcun modo mettere radice al sole e al clima naturali del tempo presente. L'arte è diventata proprietà riservata d'una categoria di artisti, procura gioia solo a chi è in grado di capirla e, per essere capita, presuppone studi particolari, estranei alla vita concreta: gli studi della teoria dell'arte.